Sono poche pagine ma dicono più di un romanzo fiume. Perché sono le storie, come recita il sottotitolo, di 'Donne dietro le sbarre', donne che la vita ha portato - nei modi più diversi, ma quasi sempre vittime di vicende di violenza e di amori sbagliati - dentro la cella di una prigione, dove con la libertà finiscono spesso anche i diritti, dove vincono dolore e rassegnazione quando non disperazione e dove spesso non resta, come dice una delle protagoniste, che 'il coraggio di affrontare giorno dopo giorno il cammino verso il riscatto'. Antonella Cavallo le racconta, queste storie, vestendo i panni delle detenute incontrate nel suo lavoro di mediatrice linguistica e culturale all'interno dei penitenziari italiani, lasciando loro idealmente la parola, a volte direttamente a volte in terza persona, e trasmettendo al lettore un senso di profonda inquietudine. Merito di una scrittura curata e potente e di un'ottima capacità nel maneggiare le armi difficili del racconto breve oltre che di un'evidente empatia umana che la avvicina alle carcerate, i cui profili emergono sempre con grande dignità e rispetto.

Marco Ostoni

Paullo, 24 settembre 2016

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